30 maggio 2010

Chios, l’isola della mastica e dei villaggio medievali

La ricchezza di Chios, fin dall’epoca romana, viene dalla mastiha, una gomma che cola dai tronchi di lentisco e che viene utilizzata per la fabbricazione di decine di prodotti, dalla gomma da masticare ai liquori, dai farmaci ai profumi, alle vernici e alla cera.
I genovesi, che di affari si sono sempre intesi, dopo la conquista dell’isola agli inizi del 1300, hanno fondato una società commerciale, la Maona, per lo sfruttamento di questa risorsa. E i criteri con cui, sette secoli fa, fu organizzata questa società erano talmente validi ed efficaci, che la Maona esiste ancora oggi e detiene il monopolio del mastice che si produce nei villaggi del sud dell’isola: Pirgi, Olimpi, Mestà oggi ancora ben conservati nel loro assetto medievale.


A Chios la tradizione dice che è nato Omero e che qui insegnava appoggiato ad una pietra, oggi oggetto di visita. La storia ci racconta anche che per due anni, visse qui Cristoforo Colombo, prima di immaginare i suoi viaggi verso l’ovest alla ricerca dell’est.

La famiglia genovese dei Giustiniani ebbe per duecento anni il dominio sull'isola, contribuendo in maniera determinante allo sviluppo economico in tutti i campi commerciali. Uno dei loro discendenti ha pubblicato una storia dell'isola per chi la vuole approfondire.


Arriva il primo equipaggio e Fair Wind riprende il mare toccando le isole di Inoussa a nord est di Chios e Psarà ad ovest.


Da Psarà, dove paghiamo il conto di ristorante più salato dell’estate (si è mangiato bene, ma l’oste ha veramente esagerato) la rotta ci porta ad ovest, verso Skiros.

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