12 luglio 2010

Limnos e Lesbo

Consacrata a Efesto, dio della metallurgia, Limnos ha installazioni antichissime. La prima forma di democrazia sarebbe nata proprio su quest’isola, nel villaggio di Poliochni, dove gli scavi della scuola archeologica italiana di Atene hanno portato alla luce resti della prima età del bronzo (3000-2000 AC) una struttura tipica del Bouleuterion (luogo di raccolta in assemblea dei maggiorenti del luogo) che si ritiene costituisca una sorta di data di nascita della democrazia.

L’isola è poco costruita e la sensazione è che sia anche poco abitata, traendo la sua economia dall’indotto delle servitù militari. La posizione di Limnos, di fronte allo stretto dei Dardanelli, ne fanno un luogo chiave per il controllo dei commerci sin da epoche remote. Troia è proprio di fronte, sulla costa dell’Anatolia e la guerra cantata da Omero fu di fatto un momento chiave per il controllo dei traffici per mare.


  Le sue spiagge sono molto piacevoli e appena dietro alle installazioni balneari si vedono ancora, perfettamente operative, strutture agricole e di pastorizia. Famoso, e veramente buono, il vino prodotto sull’isola.
Stretta integrazione tra economia rurale, militare ed ora anche turismo, che però rimane ancora discreto, mantenendo quindi un certo fascino come di qualcosa che ormai si fa fatica a ritrovare, anche nelle isole greche.

Qui, a Mirina, dominata dall’imponente castello veneziano, arriva l’ultimo equipaggio, Anna e Renzo, con cui passeremo ancora qualche tempo sull’isola per poi affrontare il tratto di mare verso Lesbo.
E quest’ultima traversata è stata anche quella di maggior soddisfazione di questa parte della stagione. Vento portante che ha spinto per oltre sette ore, sulle dieci totali, Fair Wind, su un mare tranquillo, incrociando navi in entrata ed uscita dall’Ellesponto, e avendo la simpatica compagnia di un gruppo di delfini.

L’atterraggio a Lesbo è avvenuto sulla costa nord, nel villaggio di Mithimna, o Molyvos, come anche viene chiamato; un luogo ancora ben conservato, protetto dall’alto dal suo castro di epoca rinascimentale e molto ben mantenuto nell’equilibrio delle vecchie architetture, sempre recuperate con sapienza e rispetto del passato.

L’isola di Lesbo è la terza per dimensione dopo Creta e l’Eubea. Per visitarla è necessario molto tempo. Nei pochi giorni a disposizione abbiamo cominciato ad avere una visione di insieme completa, che ci ha fatto scoprire sia i panorami verdi delle foreste e delle montagne all’interno, che la varietà delle coste con spiagge e ripari da utilizzare a seconda della direzione del vento.


Fair Wind rimane ormeggiata nel porto interno del capoluogo di Mitilene, affidata alle cure di Lakis e di suo figlio Markos, fino all’arrivo dei ragazzi che continueranno a navigare per tre settimane in agosto.

Per noi l’appuntamento è all’ultima settimana del mese, quando a Mitilene ci incontreremo con il nuovo equipaggio per l’avventura che porterà Fair Wind sino al Bosforo e a Istanbul

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