01 settembre 2010

I Dardanelli: all’inseguimento della meda che corre veloce

Da Mithimna a Bozcada risalendo di bolina il vento per atterrare a sera nella prima isola turca, dopo tante isole greche.
Tranquilla ed ordinata, ci accoglie con la gentilezza dell’ormeggiatore al tramonto e la preghiera del muezzin che sancisce il termine della giornata di digiuno. Siamo nel nono mese del calendario islamico, il mese di Ramadan.

Il giorno dopo verso i Dardanelli, con attesa, curiosità e attento rispetto per le condizioni di navigazione cui non siamo abituati: traffico, corrente contraria e acque ristrette.


Il primo tratto a vela, ma quasi subito si mette il motore e si naviga seguendo il profilo costiero per ridurre l’effetto della corrente contraria. Che raggiunge i tre nodi e Fair Wind fatica all’inseguimento di una meda che sembra non voler farsi raggiungere.
Intanto il traffico di navi incrocia alternando il flusso in salita a quello in discesa ed arriviamo nel tardo pomeriggio a Cannakale, in tempo per la preghiera del tramonto del muezzin.

A Cannakale il mattino passa facendo le pratiche di ingresso in Turchia, complesse, ma non impossibili da fare. Molto meglio, e soprattutto più economico, farle da soli, invece di accondiscendere alle esose richieste degli agenti che si offrono di farle al posto tuo.
Completate le pratiche, riusciamo ad utilizzare il pomeriggio per proseguire  la risalita dei Dardanelli e sostiamo per la notte subito prima dell’imbocco del mar di Marmara.

La costa europea del mar di Marmara offre alcune possibilità di approdo per interrompere la navigazione verso Istanbul. Le condizioni sono impegnative, ma non proibitive. Il mare è più formato di quanto la forza del vento possa giustificare, lo verificheremo anche nei giorni successivi. Pensiamo sia dovuto alle dimensioni ridotte di questo mare e all’effetto della corrente che dal mar Nero, attraverso il Bosforo, scende fino ai Dardanelli, per sfociare come un fiume nell’Egeo.

Risaliamo di bolina la costa e facciamo la prima sosta a Kumbag, un porticciolo di pescatori, dove siamo accolti con simpatia e curiosità. Devono essere poche le barche da diporto che fanno questa rotta in questa stagione.


Un altro tratto il giorno successivo ci porta all’ampio e tranquillo porto di Silivri. Di qui completiamo il percorso per approdare nel marina Atakoi di Istanbul, vicino all’aeroporto, arrivando proprio quando sta per iniziare lo spettacolo della pattuglia acrobatica turca. In formazione e con numeri da Freccie Tricolori, sulle nostre teste sembrano darci il benvenuto e festeggiare insieme a noi l’arrivo alla meta della nostra crociera: Costantinopoli.

Nessun commento: