11 luglio 2011
Ultima crociera per il 2011
26 giugno 2011
Appuntamento con Mavie
10 giugno 2011
Insieme ai nostri amici tra Cicladi e Dodecanneso
01 giugno 2011
Giugno: finalmente bel tempo e caldo
Eccoci di nuovo
10 ottobre 2010
Agosto e settembre
A Mitilene per riprendere Fair Wind dopo le vacanze di Piero e dei suoi amici tra Lesbo, Psara, Chios e Inoussa.
La ritroviamo tutta luccicante e pronta alla nuova avventura: la risalita dei Dardanelli, il mar di Marmara, Costantinopoli ed il Bosforo.
Appuntamento con l’equipaggio (Andrea, Alberto e Barbara) a Mithimna per la partenza, sulla punta nord di Lesbo. Da li verso l’isola di Bozcada, poi l’ingresso a vela nei Dardanelli e la lenta risalita con corrente contraria dello stretto e lungo la costa nord del mar di Marmara.
Ad Istanbul/Costantinopoli atterriamo al marina Atakoi, vicino all’aeroporto e, poco dopo il nostro arrivo, assistiamo all’esibizione della pattuglia acrobatica turca. Proprio sopra le nostre teste e con numeri tipo quelli delle nostre Frecce Tricolori.
Qualche giorno per la visita alla città dalle molte vite, storie e nomi: Bisanzio, Nuova Roma, Costantinopoli, e poi, ma solo dal 1930, Istanbul. E via lungo il Bosforo fino ad affacciarci sul mar Nero.
Il ritorno lungo un percorso che ci fa toccare prima le isole dei Principi e poi costeggiare il lato asiatico del mar di Marmara. Mentre all’andata si doveva contrastare la corrente, ora tutto è più facile e Fair Wind viene spinta dal vento e dal mare verso i Dardanelli e poi al rientro nell’Egeo.
I compagni di avventura sbarcano ad Ayvalik sulla costa turca e noi proseguiamo visitando Pergamo ed Efeso e sostando lungo il percorso in tranquille baie sulla costa o sulle isole di fronte. Poi rientriamo a Samos, nel grazioso porto di Pitagorio, chiudendo il cerchio che avevamo iniziato alla fine di maggio.
Ancora qualche giorno e qualche sosta per riposo e bagni a Lipsi e Leros prima di ricoverare Fair Wind al cantiere vicino alla pista dell’aeroporto di Leros, nel golfo di Parteni,
Disarmata e protetta per i mesi invernali ora attende alcuni lavori di normale manutenzione e i programmi della stagione nuova. Quella della primavera 2011.
03 ottobre 2010
Pergamo, Efeso e il ritorno nel Dodecanneso
13 settembre 2010
Marmara, sulle rotte dei delfini e degli uccelli migratori
04 settembre 2010
Costantinopoli, il Bosforo e il mar Nero
Abbiamo impiegato sei giorni di navigazione per arrivare alla nostra meta da Lesbo. Ora, per alcuni giorni, ci dedichiamo alla visita della città che ha preso il testimone del potere da Roma, la capitale dell’Impero Romano d’Oriente poi il centro del potere ottomano. Dove si incontrano Europa ed Asia e diverse religioni. Da qui nei secoli sono partite navi che andavano a portare guerra e terrore lungo le coste del Mediterraneo. Qui tornavano con le prede raccolte nelle incursioni vinte, ma a volte sconfitte e ridotte nel numero e negli equipaggi.
01 settembre 2010
I Dardanelli: all’inseguimento della meda che corre veloce
Da Mithimna a Bozcada risalendo di bolina il vento per atterrare a sera nella prima isola turca, dopo tante isole greche.
Tranquilla ed ordinata, ci accoglie con la gentilezza dell’ormeggiatore al tramonto e la preghiera del muezzin che sancisce il termine della giornata di digiuno. Siamo nel nono mese del calendario islamico, il mese di Ramadan.
Il giorno dopo verso i Dardanelli, con attesa, curiosità e attento rispetto per le condizioni di navigazione cui non siamo abituati: traffico, corrente contraria e acque ristrette.
Il primo tratto a vela, ma quasi subito si mette il motore e si naviga seguendo il profilo costiero per ridurre l’effetto della corrente contraria. Che raggiunge i tre nodi e Fair Wind fatica all’inseguimento di una meda che sembra non voler farsi raggiungere.
Intanto il traffico di navi incrocia alternando il flusso in salita a quello in discesa ed arriviamo nel tardo pomeriggio a Cannakale, in tempo per la preghiera del tramonto del muezzin.
A Cannakale il mattino passa facendo le pratiche di ingresso in Turchia, complesse, ma non impossibili da fare. Molto meglio, e soprattutto più economico, farle da soli, invece di accondiscendere alle esose richieste degli agenti che si offrono di farle al posto tuo.
Completate le pratiche, riusciamo ad utilizzare il pomeriggio per proseguire la risalita dei Dardanelli e sostiamo per la notte subito prima dell’imbocco del mar di Marmara.
La costa europea del mar di Marmara offre alcune possibilità di approdo per interrompere la navigazione verso Istanbul. Le condizioni sono impegnative, ma non proibitive. Il mare è più formato di quanto la forza del vento possa giustificare, lo verificheremo anche nei giorni successivi. Pensiamo sia dovuto alle dimensioni ridotte di questo mare e all’effetto della corrente che dal mar Nero, attraverso il Bosforo, scende fino ai Dardanelli, per sfociare come un fiume nell’Egeo.
Risaliamo di bolina la costa e facciamo la prima sosta a Kumbag, un porticciolo di pescatori, dove siamo accolti con simpatia e curiosità. Devono essere poche le barche da diporto che fanno questa rotta in questa stagione.
Un altro tratto il giorno successivo ci porta all’ampio e tranquillo porto di Silivri. Di qui completiamo il percorso per approdare nel marina Atakoi di Istanbul, vicino all’aeroporto, arrivando proprio quando sta per iniziare lo spettacolo della pattuglia acrobatica turca. In formazione e con numeri da Freccie Tricolori, sulle nostre teste sembrano darci il benvenuto e festeggiare insieme a noi l’arrivo alla meta della nostra crociera: Costantinopoli.
31 agosto 2010
A Costantinopoli
Il 31 agosto alle ore 14:00 Fair Wind è atterrata al Marina Atakoi alla periferia di Istanbul. Dopo sei giorni di navigazione dal nord dell'isola di Lesbo, risalendo i Dardanelli e la costa nord del Mar di Marmara è arrivata alla meta prefissata par la crociera di fine estate.
15 luglio 2010
Da maggio a luglio
A Samos, al marina di Pithagorio, Fair Wind attendeva il nostro arrivo dopo la sosta invernale. Dopo un lavoro di riarmo e ordinaria manutenzione che si è protratto per una decina di giorni, la partenza verso nord. Alla scoperta delle isole poco frequentate del nord Egeo.
Una sosta tecnica per la notte sulla costa turca nella pacifica baia di Sarpdere e poi l’arrivo a Chios dove avremmo aspettato il primo equipaggio.
Da Chios Fair Wind attraversa l’Egeo in senso contrario a quello, più a sud, dell’anno scorso: facendo sosta a Psarà, verso Skyros e le Sporadi occidentali.
Una decina di giorni tra passeggiate a terra e soste in rade tranquille, poi verso il dito di mezzo della penisola Calcidica.
Ancora verso nord, verso Thassos, l’isola più settentrionale dell’Egeo, a poche miglia dalla costa della Macedonia e della Tracia.
E da Thassos, verso l’appuntamento con l’altro equipaggio: a Limnos, nel porto di Mirina, all’ombra del castro aspettiamo Anna e Renzo con cui faremo il tratto di mare più appassionante: dieci ore di navigazione, di cui oltre sette a vela, con incontro di delfini e incrocio del traffico navale verso i Dardanelli che si aprono proprio davanti a Limnos.
L’arrivo a Lesbo, prima nell’affascinante villaggio di Mithimna (o Molyvos), poi nel capoluogo Mitilene, significa una sosta di qualche settimana per Fair Wind, dopo quasi settecento miglia di navigazione ed oltre mille chilometri percorsi a terra nella visita delle isole toccate.
A fine mese arriva l’equipaggio dei giovani condotti da Piero per alcune settimane di vacanza tra Lesbo, Chios e la costa turca di fronte.
Ancora da Mitilene poi a fine agosto inizierà l’ultimo tratto di navigazione di questa stagione, quello che ci porterà a Istanbul.
12 luglio 2010
Limnos e Lesbo
Consacrata a Efesto, dio della metallurgia, Limnos ha installazioni antichissime. La prima forma di democrazia sarebbe nata proprio su quest’isola, nel villaggio di Poliochni, dove gli scavi della scuola archeologica italiana di Atene hanno portato alla luce resti della prima età del bronzo (3000-2000 AC) una struttura tipica del Bouleuterion (luogo di raccolta in assemblea dei maggiorenti del luogo) che si ritiene costituisca una sorta di data di nascita della democrazia.
L’isola è poco costruita e la sensazione è che sia anche poco abitata, traendo la sua economia dall’indotto delle servitù militari. La posizione di Limnos, di fronte allo stretto dei Dardanelli, ne fanno un luogo chiave per il controllo dei commerci sin da epoche remote. Troia è proprio di fronte, sulla costa dell’Anatolia e la guerra cantata da Omero fu di fatto un momento chiave per il controllo dei traffici per mare.
Stretta integrazione tra economia rurale, militare ed ora anche turismo, che però rimane ancora discreto, mantenendo quindi un certo fascino come di qualcosa che ormai si fa fatica a ritrovare, anche nelle isole greche.
Qui, a Mirina, dominata dall’imponente castello veneziano, arriva l’ultimo equipaggio, Anna e Renzo, con cui passeremo ancora qualche tempo sull’isola per poi affrontare il tratto di mare verso Lesbo.
E quest’ultima traversata è stata anche quella di maggior soddisfazione di questa parte della stagione. Vento portante che ha spinto per oltre sette ore, sulle dieci totali, Fair Wind, su un mare tranquillo, incrociando navi in entrata ed uscita dall’Ellesponto, e avendo la simpatica compagnia di un gruppo di delfini.
L’atterraggio a Lesbo è avvenuto sulla costa nord, nel villaggio di Mithimna, o Molyvos, come anche viene chiamato; un luogo ancora ben conservato, protetto dall’alto dal suo castro di epoca rinascimentale e molto ben mantenuto nell’equilibrio delle vecchie architetture, sempre recuperate con sapienza e rispetto del passato.
L’isola di Lesbo è la terza per dimensione dopo Creta e l’Eubea. Per visitarla è necessario molto tempo. Nei pochi giorni a disposizione abbiamo cominciato ad avere una visione di insieme completa, che ci ha fatto scoprire sia i panorami verdi delle foreste e delle montagne all’interno, che la varietà delle coste con spiagge e ripari da utilizzare a seconda della direzione del vento.
Fair Wind rimane ormeggiata nel porto interno del capoluogo di Mitilene, affidata alle cure di Lakis e di suo figlio Markos, fino all’arrivo dei ragazzi che continueranno a navigare per tre settimane in agosto.
Per noi l’appuntamento è all’ultima settimana del mese, quando a Mitilene ci incontreremo con il nuovo equipaggio per l’avventura che porterà Fair Wind sino al Bosforo e a Istanbul
30 giugno 2010
Lesbo raggiunta
Siamo arrivati a Mithimna, sulla costa nord dell'isola di Lesbo con quasi undici ore di navigazione di cui quasi otto a vela.
Una delle più belle e piacevoli traversate di Fairwind da sempre.
Vento costante tra i nove e i dodici nodi e mare calmo.
All'atterraggio ci attendeva il castro genovese che sovrasta il paese più caratteristico e piacevole dell'isola, con case ben conservate e vivace vita sul bordo del mare.
Nei prossimi giorni andremo in giro per l'isola prima di trasferirci a Mythilene dove i nostri ospiti sbarcheranno e noi prepareremo la barca per un riposo di tre settimane prima dell'arrivo dell'equipaggio dei giovani che navigherà durante il mese di agosto
24 giugno 2010
23 giugno 2010 – Limnos
Siamo arrivati a Limnos, come pianificato, ma dal nord e non dal sud come pensavamo.
Il lungo giro per l’Egeo del nord ci ha portato da Samos a Chios, da qui verso le Sporadi occidentali facendo tappe a Inoussa e Psarà, poi a Skiros, Skiathhos, Skopelos, Alonisoss e isolette dell’arcipelago.
La rinuncia di un equipaggio che avrebbe dovuto raggiungerci alle Sporadi per risalire insieme fino a Limnos, ci ha lasciato del tempo che abbiamo impiegato nella Calcidica, intorno alla penisola di Sinthonia e poi, doppiando il capo di Monte Athos, abbiamo raggiunto l’isola più settentrionale: Thassos.
E’ da Thassos che siamo atterrati dopo una lunga traversata di sessanta miglia a Limnos, ed è qui che attendiamo il prossimo equipaggio per fare rotta verso Lesbo.
La prima impressione di Mirina, il porto dove siamo atterrati è molto positiva; ci ha stupito il gran numero, relativamente alla capacità del porto, di barche ormeggiate. Abbiamo preso l'ultimo posto libero in banchina e chi è arrivato dopo di noi ha dovuto ancorare in rada.
Dopo un bel riposo dalle fatiche della traversata, caratterizzata da mare incrociato molto poco maneggevole, un po di riordino nella barca e poi le prime visite dell'isola.
22 giugno 2010
Thassos, l’isola di marmo
Un enorme, evidente blocco di marmo sostiene l’intera isola. Sulle coste, il bordo del mare è quasi sempre bianco e diverse cave sono addirittura a livello del mare. E questo nel tempo remoto della storia dell’isola agevolava i trasporti.
Una storia antica e fatta di importanti ricchezze, non solo il marmo e l’oro, ma anche verde, ulivi, alberi secolari verdissimi e una gran quantità di frutta e verdura.
Un’isola ricca anche di siti archeologici importanti e maestosi, come ad Alikì, sulla costa sud, dove si fa il bagno con lo sfondo delle colonne e delle pietre di templi e antiche architetture.
Fenici, Greci di Paro e popolazioni provenienti dall’est del mondo, persiani prima e ottomani dopo una breve parentesi sotto l’impero romano.
Ad un passo dalla Macedonia e dalla Tracia, l’isola è sempre stata legata alla vicina costa, propaggine nord orientale dei balcani.
Oggi da quei paesi, Bulgaria, Romania, Serbia, ma anche Polonia e Ungheria, arriva gran parte del turismo, sia quello ricco ed esigente che quello di massa.
La sosta a Limena (o Thassos) nel tranquillo e riparato porto, senza servizi, ma piacevole e silenzioso la notte, è stata l’occasione per un’espolazione approfondita all’interno, dove l’acqua è spesso abbondante e si trova anche un lago ed una cascata, e dove i vecchi paesi stanno sulla costa delle montagne ed hanno tutti uno scalo sulla costa.
Una sosta vale la pena di farla per pranzo o cena (noi le abbiamo fatte tutte e due) a Megalo Prinos (Kazaviti) alla taverna Andreas; ottimo cibo e prezzi molto contenuti.
Dopo cinque giorni, arriva il momento di riprendere la navigazione per la prossima tappa, dove attenderemo il nuovo equipaggio: Limnos.
18 giugno 2010
Dalla Calcidica all’estremo nord dell’Egeo greco
La rinuncia del secondo equipaggio, quello con cui avevamo programmato il percorso da Skiathos fino a Limnos, ci offre la possibilità di allargare la navigazione sino alla penisola Calcidica e poi raggiungere a nord l’isola di Thassos.
La traversata dalla baia di Panormits fino a Porto Koufo, sulla penisola centrale (Sinthonia), con calma totale di vento ci porta all’incontro con delfini, ma anche qualche tonno (purtroppo lontano dalla barca) ed una tartaruga.
Da Porto Koufo ci portiamo a Sikia, un tranquillo e piacevole ridosso, con piccolo villaggio di pescatori e fondo buon tenitore per una notte tranquilla prima della partenza per il lungo tratto fino a Thassos.
L’alba ci offre il sorgere del sole dietro all’alta cima conica del monte Athos, verso il quale dirigiamo; sotto all’imponente montagna, di fronte ai numerosi monasteri dei monaci, un vivace vento di ricaduta ci fa sperare in un prosieguo di traversata a vela. E’ però solo un’ora per fare due bordi, prima che, raggiunto il mare aperto il vento cessi di spingere Fair Wind.
La navigazione è seguita da vicino da un numeroso gruppo di delfini che per un lungo tratto accompagnano la barca, giocando con la prua e saltando fuori dall’acqua come a indicare la rotta de seguire.
Nel tardo pomeriggio atterriamo a Limonaria, sulla costa sud dell’isola, uno dei pochi ripari che l’isola di Thassos offre oltre al porto principale lontano sulla costa nord affacciato alla Macedonia e alla Tracia.
L’ormeggio nel porto non è agevole per poco posto e scarsi fondali, ma l’accoglienza è calorosa e partecipata dai pescatori e dalle barche ormeggiate che ci indicano il posto più adatto e ci aiutano nell’ormeggio.
Il giorno successivo, il percorso fino al porto di Thassos è agevolato dal vento, fino a qualche miglia dall’arrivo, quando il vento soffia ancora, ma la corrente contraria rende inutili i bordi che stiamo facendo; l’avvicinamento finale è a motore.
15 giugno 2010
Skyros e le Sporadi occidentali
Dopo una giornata in motorino in giro per l’isola (quello di Giuseppe e Vali li lascia a piedi a metà del percorso), la navigazione procede verso l’arcipelago delle Sporadi ocidentali.
Atterriamo a Patitiri, attuale capoluogo dell’isola di Alonisoss, dopo che il terremoto negli anni ’50 ha distrutto il vecchio villaggio arroccato all’interno.
Il porto è tranquillo, ma c’è sempre una fastidiosissima risacca che mette a dura prova cime d’ormeggio e bitte, almeno fino a che non si impara dai locali a lasciare lasco l’ormeggio; un vero uovo di colombo: lascado di un metro e anche più le cime in banchina la barca si rilassa completamente e a bordo si ritrova la pace.
Dopo Alonisoss e una tappa tranquilla nella solitaria baia di Peristeria a sud dell’isola omonima, si raggiunge Skiathos, dove Giuseppe e Vali sbarcano per rientrare a Roma.
Non perdiamo l’occasione per passare alcuni giorni a visitare, a piedi e utilizzando un ottimo servizio di autobus, l’isola all’interno. A ovest, a fianco delle spiagge di sabbia, si attraversano fitte foreste che arrivano fino al mare e offrono ombra e fresco. Poi dal monastero di Evangelistria, dove il vino e l’olio sono ottimi e convenienti, si scende tra uliveti e frutteti, ritornando al capoluogo.
Dopo Skiathos inizia l’esplorazione delle altre Sporadi; avremmo dovuto farla in compagnia, ma gli amici che dovevano raggiungerci hanno dovuto rinunciare all’ultimo momento.
Skopelos si richiama oggi, nella comunicazione ai turisti, al periodo in cui ha vissuto sull’isola il cast del film Mamma mia. Le spiagge e le baie, anche quelle non toccate dal film, o forse proprio quelle non toccate, sono molto belle ed una sosta all’ancora permette bagni piacevoli e notti riposanti.
Il porto del capoluogo, sul lato sbagliato dell’isola, perchè a nord est, da dove vengono i venti prevalenti, è però ampio e piacevole; in questo periodo poi di vento ne abbiamo trovato poco.
Il capoluogo è molto bello e pittoresco con le sue vecchie case, in gran parte rinnovate quasi sempre con gusto e le sue stradine tortuose. Tantissime sono le chiese e chiesette, nel capoluogo e in tutta l’isola. A nord ovest, arroccato il paesino di Glossa, per una divagazione in autobus ed una sosta gastronomica con vista.
La navigazione riprende verso le altre isole. Un sosta prolungata nella piacevole baia di Peristera e poi sulla costa est di Alonisoss, vicino a Steni Vala, da dove, in autobus si può raggiungere il vecchio paese (Palio Chorio) abbandonato per il terremoto ed oggi in gran parte risorto con case recuperate da greci e stranieri che preferiscono la tranquillità un po isolata alle spiagge sulla costa.
L’esplorazione dell’arcipelago finisce con una tranquilla notte nella riparatissima baia di Panormitis sull’isola di Kiria Panagia, luogo di sosta anche per pescatori che alla sera affiancano le loro barche per chiacchierare come in una grande piazza di paese.
30 maggio 2010
Chios, l’isola della mastica e dei villaggio medievali
La ricchezza di Chios, fin dall’epoca romana, viene dalla mastiha, una gomma che cola dai tronchi di lentisco e che viene utilizzata per la fabbricazione di decine di prodotti, dalla gomma da masticare ai liquori, dai farmaci ai profumi, alle vernici e alla cera.
I genovesi, che di affari si sono sempre intesi, dopo la conquista dell’isola agli inizi del 1300, hanno fondato una società commerciale, la Maona, per lo sfruttamento di questa risorsa. E i criteri con cui, sette secoli fa, fu organizzata questa società erano talmente validi ed efficaci, che la Maona esiste ancora oggi e detiene il monopolio del mastice che si produce nei villaggi del sud dell’isola: Pirgi, Olimpi, Mestà oggi ancora ben conservati nel loro assetto medievale.
A Chios la tradizione dice che è nato Omero e che qui insegnava appoggiato ad una pietra, oggi oggetto di visita. La storia ci racconta anche che per due anni, visse qui Cristoforo Colombo, prima di immaginare i suoi viaggi verso l’ovest alla ricerca dell’est.
La famiglia genovese dei Giustiniani ebbe per duecento anni il dominio sull'isola, contribuendo in maniera determinante allo sviluppo economico in tutti i campi commerciali. Uno dei loro discendenti ha pubblicato una storia dell'isola per chi la vuole approfondire.
Arriva il primo equipaggio e Fair Wind riprende il mare toccando le isole di Inoussa a nord est di Chios e Psarà ad ovest.
Da Psarà, dove paghiamo il conto di ristorante più salato dell’estate (si è mangiato bene, ma l’oste ha veramente esagerato) la rotta ci porta ad ovest, verso Skiros.
25 maggio 2010
A Chios
Alle dodici e trenta del 24 maggio Fair Wind ha ormeggiato a Chios, alla banchina sud del porto, davanti all'hotel Bel Air..
Partita da Samos presto al mattino del 23, per tutta la giornata ha navigato schivando temporali che passavano verso la costa turca. Nel tardo pomeriggio ha gettato l'ancora nella tranquilla ed affascinante baia di Sarpdere sulla costa turca, dove la notte è passata tranquilla insieme ad altre barche in sosta.
Poi il tratto verso Chios e l'arrivo in porto.
L'ormeggio è sicuro e bene ridossato, anche se l'entrata ed uscita in porto di navi e traghetti (abbastanza frequenti durante la giornata e la notte) genera una discreta risacca che fa ondeggiare decisamente le barche all'ormeggio. Le cime di poppa devono lasciare spazio verso la banchina e le barche non devono essere troppo vicine le une alle altre per evitare possibili danni. Con i dovuti accorgimenti l'ormeggio è sicuro e la notte passa senza particolari problemi.
Tra due giorni arriverà il primo equipaggio; nell'attesa visiteremo l'isola.
Un saluto alle isole Ionie
Leucade, con il golfo di Nidri e poi Syvota, Itaca ed il suo angolo di sogno del golfo di Skinos, che ha ospitato ormai molte volte Fair Wind.
Poi ad Agia Eufimia per l’incontro con il primo equipaggio.
23 maggio 2010
Inizia la navigazione
Dopo 10 giorni di intenso lavoro alla base di Samos, Fair Wind è pronta a lasciare gli ormeggi in direzione dell'isola di Chios dove salirà a bordo il primo equipaggio della stagione.
Dopo alcuni giorni caratterizzati da vento da sud, con piogge e temporali, le previsioni mostrano una decisa tendenza verso un tempo più estivo con venti da nord, anche se non ancora il vero meltemi, e cieli sgombri.
Quindi alle otto ora locale iniziano le operazioni per la partenza.
Buon vento
11 maggio 2010
Il programma ormai stabilizzato
Stiamo per partire per raggiungere Fair Wind a Samos e per iniziare la stagione che si svolgerà secondo questo schema, .... naturalmente vento e mare permettendo:
- dopo le operazioni di riarmo nella base di Samos Fair Wind prenderà la direzione nord percorrendo la costa Turca con visita a Efeso e Teos ed arrivando a Chios
- a Chios il 27 maggio si imbarcherà il primo equipaggio (Giuseppe e Vali) per navigare fino alle Sporadi, dove sbracheranno il 4 giugno
- sempre nelle Sporadi (a Skiathos) il 13 giugno si imbarcherà il secondo equipaggio (Annacarla e Alessio), con cui arriveremo a Limnos, da cui rientreranno il 20 giugno
- il 27 giugno a Limnos si imbarcherà il terzo equipaggio con cui faremo rotta verso Lesbo dove sbarcheranno il 5 luglio
- Fair Wind resterà poi per tre settimane al marina di Ayvalik, mentre noi rientreremo a Milano l'8 luglio
- a fine luglio Piero con amici si imbarcherà a Ayvalik per navigare sino al 22 agosto quando rientrerà a Lesbo
- noi saremo ancora su Fair Wind il 22 agosto a Lesbo: qui il 25 arriverà il nuovo equipaggio (Andrea, Alberto Barbara) e con loro andremo fino ad Istanbul
- insieme rientreremo Lesbo dove questo equipaggio sbarcherà il 12 settembre
- poi riporteremo Fair Wind a Samos per il riposo invernale
23 febbraio 2010
Febbraio, tempo di pianificazione
Fair Wind sta ancora svernando nella sua base di Samos (Pytagorio), mentre si preparano i programmi per la la nuova stagione.
Sono previste cinque tappe in primavera-estate e due sul finire dell’estate.
Tappe primaverili
da Samos a Chio: una risalita della costa Turca della Ionia, con visite ad Efeso, le cui rovine rappresentano uno dei più noti siti archeologici del Mare Mediterraneo e Teo, patria del poeta Anacreonte, per arrivare a Chio.
da Chio alle Sporadi: traversata dell’Egeo, da Psara, al largo della costa ovest di Chio, fino a Skiros, l’isola più grande dell’arcipelago che comprende anche Skiatos, Skpelos e Alonisos
ricognizione delle Sporadi: navigazione tra le isole dell’arcipelago con soste nelle molte baie riposanti
dalle Sporadi a Lemno: rotta verso nord con sosta nell’isola di Aghios Efstratos di fronte alla penisola Calcidica
da Lemno a Lesbo: per arrivare sulla costa turca ad Ayvalik dove Fair Wind si fermerà per qualche settimana
Tappe di fine estate
da Ayvalik a Costantinopoli e ritorno: attraverso lo stretto dei Dardanelli ed il Mar di Marmara fino al Bosforo e all’antica Bisanzio, oggi Istanbul
da Ayvalik a Samos: passando per la costa turca e le isole di Lesbo e Chio per tornare alla base invernale di Fair Wind
24 dicembre 2009
Buon Natale e Buon 2010
Auguri a tutti gi amici di Fair Wind per le feste ed il nuovo anno.
Abbiamo avuto un anno molto bello, passando dallo Ionio all'Egeo dove Fair Wind passerà ora alcune nuove stagioni di navigazione in giro per le isole greche e tra le coste turche fino a Cipro.
Quest'anno, attraversato il canale di Corinto abbiamo visitato le isole del Saronico prima di affrontare il mare impegnativo attraverso le Cicladi ed il Dodecanneso.
Tre equipaggi diversi si sono avvicendati, facendoci compagnia per parte del percorso, abbiamo conosciuto equipaggi di altre barche con i quali abbiamo passato piacevoli giorni a terra e percorso tratti di mare; è stato un anno ricco di conoscenze ed esperienze con molte ore di navigazione a vela.
A tutti quelli che sono stati con noi nel 2009 e a chi non è ancora salito a bordo di Fair Wind, buone feste e buon 2010.
20 ottobre 2009
Al tempo della fioritura delle tamerici
E' ormai pieno settembre e le tamerici sono in fiore ovunque; le piante salmastre ed arse, come le definì D'Annunzio sembrano spolverate di sabbia sull'estremità delle foglie. Bisogna osservarle da vicino, vedere gli insetti impollinatori al lavoro per capire che si tratta di fioritura.
Siamo alle ultime navigazioni della stagione; l'equipaggio di Fair Wind lascia la base di Samos una volta che il meltemi ancora vivace si è un po calmato.
Da Samos una bella cavalcata al lasco verso sud: sosta nella bella baia sud di Lipsi, di qui rotta per Levitha, comodo approdo per rompere lunghe traversate che tagliano il mare in verticale o in orizzontale.
La prima meta per una sosta è Astipalea di cui si parla nel post relativo.
Ad Astipalea Fair Wind fa una nuova conoscenza: Bora scura. Insieme arrivano a Nisiros.
Nell'isola vulcano di Nisiros l'approdo migliore è oggi quello di Pali: un porto recentemente sistemato, allargato nelle possibilità di ormeggio, in grado di ospitare oltre quaranta imbarcazioni.
Base ottima per partire alla scoperta dell'isola, del suo vulcano e dei paesini di Nikia, Emborios e Mandrakio.
Panorami forti e lunari che si alternano a graziosi agglomerati tranquilli e ancora assolati in questi primi giorni autunnali.
Insieme a Kate e Davide, l'equipaggio di Bora scura, si passano piacevoli ed interessanti ore in giro per l'isola. Poi il momento dei saluti.
Bora scura si avvia verso la costa turca dove, vicino a Bodrum, passerà a terra l'inverno dopo aver avuto le amorevoli cure dei suoi proprietari.
Fair Wind risale con il favore di due giorni di vento da sud; dopo le soste di Pserimos e di Leros nella baia di Plakouti, si ferma per alcuni giorni per dare al suo equipaggio la possibilità di visitare la piccola Lipsi.
Qui una nuova conoscenza: una coppia di romani, simpatici marinai di lunga data che hanno intrecciato i loro nomi di Ida e Pino, chiamando il loro Beneteau "Paidnio".
A Lipsi è piacevolissimo camminare e si può percorrere tutta l'isola a piedi, fermandosi di quando in quando in una delle numerose spiagge.
Lasciamo anche Lipsi e l'ultimo tratto, controvento, riporta Fair Wind al marina Samos e ai lavori per la sistemazione invernale
Abbiamo percorso 220 miglia nel Dodecanneso per l'ultima crociera della stagione, parte delle quasi mille miglia percorse quest'anno, dopo aver lasciato la base di Preveza.
Ora il riposo invernale e la pianificazione della prossima stagione
01 ottobre 2009
Astipalea
Nel mezzo dell’Egeo si è posata una farfalla: è un’isola che si chiama Astipalea, e che i veneziani chiamavano Stampalia. Cicladi per l’aspetto e la scarsa vegetazione, ma Dodecanneso come appartenenza amministrativa, è dominata dall’imponente kastro veneziano.
Atteso il giusto vento, Fair Wind lascia Samos con rotta verso sud: Lipsi, Levitha e poi Astipalea.
Fair Wind approda al piccolo moletto di Analipsi nel golfo di Maltezana, un ormeggio tranquillo e defilato rispetto al porto principale di Skala. La tranquillità che si gode a finaco di piccole e colorate barche di pescatori è simile a quella di un ormeggio in rada. Alla radice del piccolo molo una piccola fontana cui attingere l’acqua per la pentola della pasta alla sera e la fermata dell’autobus per andare, di giorno, a Platos Giali, Chora e Livadi; due autisti si alternano alla guida del vecchio bus ed intrattengono i passaggeri, quasi sempre gli stessi.
Così passano alcuni giorni, alla riscoperta di una delle mete delle estati del passato, abbastanza cresciuta nel numero di abitazioni, ma rimasta sostanzialmente molto attraente. Astipalea tiene fede al ricordo di isola affascinante, con una bellissima Chora e una popolazione simpatica ed accogliente
La stagione, dal punto di vista della vita sull’isola, è ormai alla fine e molti locali sono chiusi e la vita si concentra principalmente sulla spiaggia di Livadi.
In mare ancora numerose sono le barche che utilizzano Astipalea come tappa intermedia tra Kos e la più famosa Santorini. Tra gli equipaggi di passaggio sono numerosi i tedeschi, e quelli provenienti dai paesi dell’est europeo.
Nel golfo di Maltezana Fair Wind fa la conoscenza della bellissima Bora Scura, uno sloop degli anni 70 disegnato e costruito dal mitico Sciarelli, ed oggi casa in movimento di una simpaticissima coppia composta da un triestino ed una australiana. Entrambi attratti dalla vita in mare hanno scelto la barca come loro residenza permanente.
Una nuova conoscenza e nuove avventure insieme a terra ed in mare per i due equipaggi
20 luglio 2009
A zonzo per il Dodecanneso
Sosta a Samos per alcune sistemazioni a Fair Wind. Pulizia innnanzi tutto e normale manutenzione. E’ anche l’occasione per rinfrescare la conoscenza della bella isola. Ricca di coltivazioni e generosa di panorami. Con il libretto di passeggiate sulle isole alla mano, percorriamo vecchi sentieri alla scoperta di un monastero nascosto (Agia Trianda) e del canale di Eupallino, l’ingegnere ingaggiato dal tiranno Policrate per progettare e costruire un canale per rifornire di acqua dolce la città di Pytagorio, che all’epoca si chiamava Tigani.
Poi arrivano Anna e Renzo.
Amici fin dagli anni della lontana gioventù, i ricordi comuni sono legati principalmente alle montagne vigezzine e alle prede di caccia, passione da sempre di Renzo. La barca è per loro una novità tutta da scoprire e Fair Wind li accoglie a bordo nel marina di Samos.
Insieme a zonzo nel Dodecanneso. Agatonissi, con sosta tecnica per riparare il punto di mura del genoa che si è sfilacciato nel tentativo di fare rotta verso Fourni. Ad Agatonissi però c’è anche la taverna di George, vecchia conoscenza dei tempi in cui si navigava con la barca a noleggio Stella del Mare. George non ha smentito la sua fama, preparando una succulenta zuppa con verdure e tre scorfani freschi scelti dal suo frigorifero.
Poi via verso Leros. L’Egeo, anche sotto la costa turca, regala lunghe navigazioni a vela, con venti intorno ai quindici nodi. Dopo un bagno nella baia davanti ad Agia Marina, la sosta notturna è a sud, nella calma baia di Xerokambos. Cena in trattoria ed il giorno successivo in auto a scoprire l’isola che è stata italiana come il resto del Dodecanneso.
Nel Castro, imponente e ricca costruzione da cui si dominano le diverse baie dell’isola la cui forma richiama la foglia di quercia, la guida del piccolo museo è figlio di un greco che collaborò con il regime italiano e che era giudice nell’isola fino alla fine della seconda guerra. Restano diverse riviste dell’epoca ed una collezione completa del Touring Club. Nel museo ci viene fatto notare che due quadri ritraggono S.Ambrogio e S. Carlo Borromeo.
Da Leros, ancora una navigazione tutta a vela con tre lunghi bordi fino a Lipsi, nella piacevole baia di Ormos Kouloura, illuminata la notte dalla luna piena. Poi intorno all’isola fino a Marathi, di fronte ad Arki, nel piccolo golfo ormeggiati al gavitello.
Dopo una passeggiata sulla collina ed una cena da Pandelis, l’ultimo giorno ci regala ancora vento da Ovest per spingere le vele verso il riparo di Samos marina.
Questa è la nuova base di Fair Wind per il resto della stagione e per il prossimo anno.
Dopo due mesi di navigazione, da Preveza all’estremo est della Grecia, di fronte alla costa turca, ora qualche tempo di riposo.
A fine agosto, inizio settembre la prua di Fair Wind tornerà a fendere le onde dell’Egeo prima della sosta invernale.
30 giugno 2009
Samos: meta raggiunta, attraversato l’Egeo
Marie Christine e Xavier arrivano a Paros che è già buio sbarcando dal ferry Bluestar. Stanchi per aver hanno lasciato Parigi alle sei del mattino, ma contenti di tornare su Fair Wind che avevano salutato nel maggio del 2008 a Corfu.
Salutiamo la coppia di fratelli greci che, dopo aver studiato veterinaria ad Ancona, hanno trovato l’occasione di aprire un ristorante sulla spiaggia di fronte alla quale era ormeggiata Fair Wind. Sono simpatici, parlano un ottimo italiano e soprattutto fanno bene da mangiare.
Il mattino seguente le operazioni iniziano con calma e con un rifornimento alla cambusa.
Il primo tratto è breve e restiamo sull’isola di Paros, spostandoci nel bel golfo di Naoussa, trovando ormeggio di fronte al monastero nella baia a nord ovest. Le previsioni danno rinforzo di vento fino a sette; restiamo un giorno in baia, approffitando per una visita al paese di Naoussa, e per far sistemare il salpaancora che da alcuni giorni da problemi.
Poi si riparte e scendendo nel canale tra Paros e Naxos, si arriva nel tranquillo porticciolo di Iraklia.
Un incanto. Piacevole e riposante si può nuotare in porto, dal molo alla spiaggia e ritorno. Incontriamo un simpatico cretese che parla un ottimo italiano e che ha venduto una casa per comperare un’Hallberg Rassy 37, di cui va veramente fiero e che è ormeggiata a fianco di Fair Wind.
Prima di sera Fair Wind incontra Skopelitis, il vecchio traghetto che ogni giorno percorre tutte le piccole Cicladi, da Amorgos a Naxos e ritorno. Anni fa aveva fatto da mezzo di trasporto principale per la nostra vacanza. Poi due passi nel piccolo paesino e cena alla taverna.
Le piccole cicladi sono davanti alla prua di Fair Wind: Schinussa, che percorriamo sulla costa nord, Kato Kofounissi, dove facciamo sosta per lo spuntino di mezza giornata e per un bagno, Kofounissi che salutiamo partendo in direzione di Keros ed Amorgos Egiali.
Lasciamo lontana Donuoussa: le previsioni danno forte vento da sud ed il suo porto è molto esposto.
Ad Egiali, appena ormeggiati un pescatore ci invita nella sua barca; dopo una serrata trattativa veniamo via con quattro splendidi scorfani che più tardi si dimostreranno anche buonissimi, cotti al forno e serviti con le patate come si fanno nel Perigord cucinate da Xavier.
Da Egiali partiamo presto con rotta per Levitha, la piccola isola che fa da collegamento tra le Cicladi e il Dodecanneso, sosta ideale per interrompere la traversata. Cena alla taverna di Stavros, sempre uguale a se stessa con il suo fascino di luogo di incontro e scambio di esperienze tra navigatori. Una passeggiata digestiva e poi il giorno successivo rotta per Lipsi.
Lipsi è il luogo ideale per fare un po di moto: in paese e fuori, sulla costa nord, guardando verso le isole che visiteremo tra non molto.
Il vento viene ancora da sud e favorisce il nostro programma. Da Lipsi ad Arki e da qui a Samos, un’ultima bellissima traversata, con vento sostenuto al lasco, con Fair Wind completamente invelata che di tanto in tanto fa surf sulle onde.
Al nuovo marina di Samos finisce il tratto di quest’anno di Marie Christine e Xavier. Appuntamento alla prossima stagione.
Ora Fair Wind, conclusa la traversata dell’Egeo, rimane in attesa del nuovo equipaggio per una tranquilla crociera nel Dodecanneso.