Due settimane tra fine ottobre ed inizio novembre in giro per le isole ionie. Andrea ritorna dopo poco più di un anno su Fair Wind e un nuovo amico entra nel gruppo: Alberto.
All’inizio sembra che il meteo non ci sia favorevole, ma poi ci ha ogni giorno piacevolmente stupito con aria tiepida, sole e vento molto spesso favorevole.
Dopo una esaltante partenza in traghetto da Venezia, con cielo terso ed aria bella frizzante e la splendida laguna che scorre lentamente, l’arrivo a Corfu è bagnato da due giorni di pioggia intensa e continua.
Approfittando di un intervento per rimontare il frigoboat, utilizziamo il tempo per conoscere meglio Corfu e ci spingiamo fino all’Achilleion, la grande villa costruita dalla principessa Sissi e poi divenuta proprietà del Kaiser Guglielmo II.
Arriva finalmente il giorno di tornare in mare. Da marina Gouvia a Mourtos per poi atterrare per la notte a Gaios sull’isola di Paxos, con tempo bello e clima piacevole. Il mattino successivo il tempo ancora tiene, anzi migliora ed allora pianifichiamo una navigazione lunga per raggiungere Fiskardo sull’isola di Cefalonia.
In navigazione lasciamo la traina con un’esca artificiale, ma l’emozione del cicalino viene subito smorzata: abbiamo pescato un gabbiano che pensava che la nostra esca fosse viva. Salvato l’incauto volatile, ritiriamo la canna ed entriamo al buio nel porto di Fiskardo.
Anche qui, come a Paxos poca gente in paese, ma abbastanza barche da riempire parte della banchina. Il mattino dopo, mentre stiamo per registrare l’arrivo in capitaneria, una serie di raffiche violente in prua ci spingono verso la banchina suggerendoci una partenza anticipata.
Siamo i primi ad uscire con rapida manovra dal porto, ma altre barche seguono a poca distanza. Puntiamo su Itaca e gettiamo l’ancora nella baia dove, secondo la tesi maggiormente condivisa, Ulisse sarebbe stato lasciato dalla nave dei Feaci. Leggendo il testo dell’Odissea, i riscontri sono molti e convincenti.
Poi il giro in senso orario dell’isola fino a Vathy è sostenuto da un vento teso e continuo che ci abbandona solo al momento di entrare nell’ampio e profondo golfo, in fondo al quale si trova il grazioso paesino.
Il giorno successivo rotta verso Astakos. Sosta con bagno nella bella baia sud est di Atoko poi passaggio nell’arcipelago di Dragonera, ricco di ridossi e baiette per soste estive.
Ad Astakos veniamo ricevuti in banchina da uno strano personaggio che ci offre prima l’acqua per la barca, poi della birra per festeggiare l’arrivo, qualificandosi come il proprietario del ristorante di fronte al quale siamo ormeggiati. Siamo un po perplessi, ma alla fine di un giro in paese, decidiamo di cenare al ristorante. Il cibo è decisamente soddisfacente e il conto francamente molto modesto.
Il mattino successivo, la festa nazionale greca dell’Ochi (No), sin dalle sei un piccolo gruppo di ragazzi con tamburi e piatti, da la sveglia a tutto il paese, noi compresi. Così partiamo presto per puntare sulle due isole di Kastos e Kalamos, che esploriamo percorrendo la costa est per poi risalire verso Palairos, un piccolo e placido paesino sulla costa. Ormeggiamo in banchina e ci dedichiamo a varie attività e alla preparazione della cena.
La pioggia ed il maltempo che ci hanno evitati per tutto il giorno, non si fanno però attendere e mentre consumiamo il risotto alle melanzane preparato da Alberto, dobbiamo interrompere per rinforzare gli ormeggi e contrastare le raffiche a più di quaranta nodi che piegano Fair Wind e fanno gemere le cime. Nel giro di un'ora passa tutto e la notte poi sarà tranquilla.
Il giorno successivo lo prendiamo con grande calma. Navighiamo a vela, anche se con poco vento nell’arcipelago tra Lefkas e la costa ed imbocchiamo all’imbrunire il lungo canale che porta al paese di Lefkas, dove ormeggiamo, ormai al buio, al marina.
Da Lefkas il mattino successivo, usciti dal canale a nord con cielo grigio, troviamo un bel vento da sud che riempie il gennaker e spinge Fair Wind ad oltre sette nodi. La previsione di ulteriore rinforzo di vento sempre da sud, ci suggerisce di modificare il piano di sosta a Pargas, troppo esposto, per puntare più a nord ed atterrare a Mourtos (Syvota) di cui avevamo, scendendo il primo giorno, verificato le possibilità di ormeggio.
Il giorno dopo, ancora sospinti da un bel vento portante, con alcuni bordi di gran lasco risaliamo verso Igoumenitsa e Corfu. All’arrivo sotto la fortezza della città ci accolgono pioggia battente e raffiche che ci obbligano a ridurre le vele. E’ la prima pioggia in navigazione, dopo giorni di tempo sostanzialmente bello, ma non dura molto. A Gouvia ormai il cielo si è scaricato e possiamo ormeggiare all’asciutto.
Abbiamo percorso più di duecentosettanta miglia e navigato a vela per almeno il cinquanta per cento del tempo. Una media molto più alta rispetto alle crociere primaverili ed estive in Adriatico. La fine di ottobre ci ha regalato ancora belle giornate, possibilità di bagno e sole caldo, così come in generale la temperatura mite sia di giorno che di notte. Abbiamo cominciato ad esplorare il teatro delle prossime imprese di Fair Wind, ormai per il 2008. Dalle premesse le prospettive si presentano estremamente interessanti. Andrea e Alberto sono stati compagni eccezionali e piacevoli e tutto è andato per il meglio.
Ora Fair Wind viene messa a riposo al marina Gouvia per il periodo invernale.
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