22 giugno 2010

Thassos, l’isola di marmo

Un enorme, evidente blocco di marmo sostiene l’intera isola. Sulle coste, il bordo del mare è quasi sempre bianco e diverse cave sono addirittura a livello del mare. E questo nel tempo remoto della storia dell’isola agevolava i trasporti.
Una storia antica e fatta di importanti ricchezze, non solo il marmo e l’oro, ma anche verde, ulivi, alberi secolari verdissimi e una gran quantità di frutta e verdura.
Un’isola ricca anche di siti archeologici importanti e maestosi, come ad Alikì, sulla costa sud, dove si fa il bagno con lo sfondo delle colonne e delle pietre di templi e antiche architetture.



Fenici, Greci di Paro e popolazioni provenienti dall’est del mondo, persiani prima e ottomani dopo una breve parentesi sotto l’impero romano.
Ad un passo dalla Macedonia e dalla Tracia, l’isola è sempre stata legata alla vicina costa, propaggine nord orientale dei balcani.

Oggi da quei paesi, Bulgaria, Romania, Serbia, ma anche Polonia e Ungheria, arriva gran parte del turismo, sia quello ricco ed esigente che quello di massa.

La sosta a Limena (o Thassos) nel tranquillo e riparato porto, senza servizi, ma piacevole e silenzioso la notte, è stata l’occasione per un’espolazione approfondita all’interno, dove l’acqua è spesso abbondante e si trova anche un lago ed una cascata, e dove i vecchi paesi stanno sulla costa delle montagne ed hanno tutti uno scalo sulla costa.



Una sosta vale la pena di farla per pranzo o cena (noi le abbiamo fatte tutte e due) a Megalo Prinos (Kazaviti) alla taverna Andreas; ottimo cibo e prezzi molto contenuti.

Dopo cinque giorni, arriva il momento di riprendere la navigazione per la prossima tappa, dove attenderemo il nuovo equipaggio: Limnos.

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