03 ottobre 2010

Pergamo, Efeso e il ritorno nel Dodecanneso

Partiti i nostri compagni di crociera, la sosta ad Ayvalik si prolunga per poter visitare Pergamo, la città che nel terzo e secondo secolo avanti Cristo divenne un importantissimo centro commerciale e artistico, quasi una seconda Atene ellenistica.
Nell’Acropoli, che domina la vallata, sono ben conservate le rovine di una celebre biblioteca, del teatro con la sua vertiginosa platea a scalinata sulla valle e diversi templi e costruzioni; da qui partì, con l‘accordo del sultano turco l’imponente altare di Zeus con il fregio della Gigantomachia, oggi conservato a Berlino nel museo che a questo sito archeologico deve il suo nome.


Nella pianura le rovine di un tempio di Serapide, poi trasformato in basilica (una delle sette chiese dell’Apocalisse) e l’ampio e complesso impianto dell’Askepleion, dedicato al dio della salute Esculapio.


Dopo alcuni giorni di navigazione e sosta in baie sulla costa, su Lesbo e sull’isola di Inoussa, già toccata a fine maggio nel viaggio di andata verso le Sporadi, arriviamo a Kusadasi, sosta ideale per la visita al sito archeologico di Efeso.

Molto ben conservato, nel suo impianto generale e nei suoi monumenti principali, Efeso rappresenta una delle più starordinarie visite che si possa fare in Turchia ed uno dei più interessanti siti del mediterraneo.
Importante centro commerciale dell’antichità, Efeso impressiona ancora oggi per la testimonianza della vita dell’epoca e riporta alla nostra attenzione il lusso e l’agiatezza di chi viveva in questa città. La famosa biblioteca, il complesso delle case affrescate che ricordano i più interessanti ambienti della lontana Pompei, le strade lastricate e affiancate da colonnati, l’agorà e i numerosi tempi ed edifici pubblici, costituiscono un documento completo ed ancora oggi ben vivo delle civiltà che si sono alternate.

Nella zona, tra gli ombrosi declivi di una collina, si trova anche la casa di Maria, dove la Vergine, accompagnata da San Giovanni si trasferì dopo la morte di Gesù e, in basso nella pianura la tomba e la basilica di San Giovanni.

Lasciata la costa turca Fair Wind fa una sosta a Samos, da dove, in maggio, aveva iniziato la stagione. Ma quest’anno la basa invernale si sposta sull’isola di Leros. Settembre ormai agli sgoccioli offre ancora alcuni piacevoli giorni tra Pitagorio, Lipsi e Leros, prima dell’alaggio nel cantiere a fianco della pista dell’aeroporto, nel golfo di Parteni.

Una stagione intensa e di grandi navigazioni si conclude con i lavori finali di disarmo della barca. Ora Fair Wind riposa nel cuore del Dodecanneso, in una zona centrale rispetto alle Cicladi e alla costa della Turchia meridionale. Ma questo sarà per il prossimo anno.

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